Mentre la tregua tra forze di sicurezza siriane e ribelli si rivela sempre più fragile, la delicata disputa tra le diplomazie occidentali e la Russia si sposta online. Da una parte americani, europei e arabi spingono per una risoluzione che condanni la repressione attuata dal regime di Assad. Dall’altra la Russia, con l’appoggio della Cina, vuole evitare esplicite censure contro il governo siriano, ma apre all’invio di osservatori internazionali. Un gioco delle parti che negli ultimi giorni si è trasferito dai tavoli della diplomazia su Twitter.
Giovedì scorso con un paio di tweet il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha chiesto alle Nazioni Unite di accelerare il dispiegamento di osservatori indipendenti per gestire eventuali “provocazioni” che possono mettere a repentaglio il cessate il fuoco tra le parti.
#Lavrov: I do not rule out provocations, which makes it vitally important that independent observers are present in #Syria
— MFA Russia (@MFA_Russia) April 12, 2012
La risposta delle diplomazie occidentali è arrivata con un azione congiunta su Twitter. Le ambasciate presso le Nazioni Unite di Francia, Gran Bretagna e Germania hanno postato dei messaggi sul social media annunciando che avrebbero messo ai voti del Consiglio di Sicurezza (la riunione è prevista oggi a New York alle 11 ora locale) una risoluzione che prevede l’invio di osservatori internazionali, ma che contiene anche una condanna del regime di Assad.
After a second day’s negotiation, we’ve called for a vote on a Security Council resolution on a #Syria monitoring mission at 11am Saturday
— UKUN_NewYork (@UKUN_NewYork) April 13, 2012